ORGANISMI MARINI |
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Acetabularia
acetabulum
Alga verde facilmente riconoscibile per
la tipica forma ad ombrellino, ben
visibile solo nei mesi estivi. Pur
essendo macroscopica è un’alga
unicellulare; colonizza i fondi duri ben
illuminati e riparati dal moto ondoso,
dalla superficie sino a 30 m di
profondità. Il colore è verde pallido.
Comunemente è chiamata “Ombrellino di
mare”.
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Aiptasia
mutabilis
Anemone dal corpo tubulare, con base
adesiva a forma di ventosa e di diametro
minore di quello della colonna, portante
minute papille adesive sulla metà
inferiore. Caratteristica di questo
anemone sono i tentacoli non molto
lunghi e numerosi (più di cento) che, se
disturbati, si contraggono a scatti sino
a richiudersi. I tentacoli, che formano
un caratteristico collare, sono di
dimensioni differenti, massicci alla
base e sottili sulla punta. Se
disturbata emette filamenti bianchi (aconzie).
Vive su fondali rocciosi, spesso in
pozze riparate, in anfratti o fra le
alghe, anche su legno. E' più comune in
superficie, ma può raggiungere i 25-30 m
di profondità.
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Aplysia depilans
Questo gasteropode, conosciuto con il nome
di lepre di mare, ha una conchiglia
estremamente ridotta, trasparente, in
posizione dorsale. Ha un corpo lobato con un
ampio piede espanso e diviso in parapodi, il
capo allungato presenta due escrescenze
tentacolari. Vive su substrati duri ricchi
di alghe, fino 20 m di profondità. Si nutre
di vegetali, si riproduce in primavera e
depone cordoni di uova di color rosso
arancio, conosciuti con il nome di spaghetti
di mare. |
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Axinella
cannabina
Una delle specie caratteristiche delle
formazioni coralligene lungo i fondali
di Porto Cesareo, intorno ai 25 m di
profondità, è il porifero Axinella
cannabina. È chiamata comunemente
“Spugna canna”, per la sua forma eretta
e resistente. La colorazione varia dal
giallo all’arancio.
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Caulerpa racemosa
La Caulerpa racemosa è un’alga di colore
verde pallido, consistente al tatto,
caratterizzata da lunghi stoloni, dai
quali partono ramoscelli di pochi
centimetri simili a racemi, (da cui il
nome della specie).Tra le specie
appartenenti al genere Caulerpa, questa
è quella con più alta variabilità
morfologica. Migrante lessepsiano, C.
racemosa è di origine tropicale,
penetrata nel Mediterraneo attraverso il
Canale di Suez. È una specie poco
esigente, con un tasso di crescita molto
alto ed una elevata adattabilità, capace
di insediarsi e svilupparsi anche in
presenza di un forte disturbo antropico.
Preferisce fondali sabbiosi e melmosi a
scarsa profondità, dove forma vere e
proprie praterie sottomarine, entrando
in competizione con specie autoctone.
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Cereus
pedunculatus
Anemone dal corpo tubulare che si
allarga alle due estremità: nella parte
basale presenta un disco adesivo, nella
parte apicale un disco orale molto
sporgente e spesso lobato, munito di
circa 700 tentacoli delicati, piuttosto
corti e anellati da bande chiare e
scure, disposti in otto file. Vive su
fondi duri (rocce, pietra, alghe
coralline), più comune nelle strette
fessure delle pozze di marea; presente
dalla superficie fino a 30 m, ma è stata
rinvenuta anche oltre i 90 m di
profondità. Dagli anfratti, in cui
spesso vive, sporge solo con la corona
di tentacoli. La parete del corpo é
provvista, nella metà superiore, di
numerose verruche biancastre irregolari
che spesso trattengono piccoli corpi
estranei (frammenti di alghe, pietre o
gusci di conchiglie).
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Cerianthus
membranaceus
Antozoo che vive all’interno di un tubo
lungo fino ad un metro, infossato nei
fondi sabbiosi o detritici.Il tubo viene
prodotto dall’animale durante l’intera
vita, grazie alla produzione di sostanze
proteiche che agglomerano sedimento e
feci, solidificandosi a contatto con
l’acqua. La parte più evidente è
rappresentata dal ciuffo di tentacoli
che sporge dal tubo utilizzato
dall’animale per nutrirsi; la corona di
tentacoli può raggiungere i 40 cm di
diametro. La colorazione è variabile fra
il biancastro e il violetto. Lo si
ritrova sui fondi sabbiosi fra le
praterie di Posidonia, all’ingresso
delle grotte o alla base delle pareti
rocciose.
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Chaetomorpha spp.
Alghe verdi con tallo composto, formato
da filamenti non ramificati, più o meno
rigidi. Specie erette, a volte i
filamenti formano batuffoli lanosi.
Comuni su rocce, tra altre alghe, nelle
pozze di marea poco profonde. I talli
hanno riflessi perlacei ed andamento a
crine di cavallo. Specie annuali e
stagionali, il loro ciclo è ancora poco
conosciuto. Non sono eccessivamente
proliferanti e formano chiazze di
modesta estensione.
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Chondrilla nucula
Spugna che forma colonie costituite da
masserelle globulari i cui singoli
individui hanno l’aspetto di un
cuscinetto. Questi cuscinetti sono
connessi tra loro a formare ammassi che
possono raggiungere alcune decine di
centimetri quadrati. La colonia ha
generalmente sviluppo orizzontale. La
consistenza al tatto é morbida e
viscida. Abbondante su fondali rocciosi
poco profondi, in fessure e piccole
grotte.
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Cladocora
caespitosa
E' una specie comune in tutto il
Mediterraneo. Vive preferenzialmente tra
i blocchi rocciosi vicino alla sabbia,
su rocce e pietre con scarsa
vegetazione. Frequente nei primi 15 m di
profondità può tuttavia essere rinvenuta
fino a 600 m. Nei luoghi esposti le
colonie formano il cosiddetto frangente
corallino, potendo arrivare a coprire
diversi metri quadrati di
substrati rocciosi pianeggianti
all'ombra di rocce a strapiombo.
L'aspetto della colonia é generalmente a
forma di cuscino, ma si conosce
l'esistenza di almeno quattro forme (in
funzione della luce, profondità e
idrodinamismo) che variano dal
cuscinetto compatto, al cespuglio o
albero, con vari gradi di ramificazione.
La colonia é costituita da numerosi
polipi con teca caliciforme. La parete
esterna è provvista di setti
longitudinali e margini dentellati. La
formazione della colonia avviene per
gemmazione alla base dei singoli polipi
e i giovani polipi crescono fino a
quando hanno raggiunto la stessa altezza
del polipo originario sino a formare uno
scheletro calcareo a rami cilindrici e
paralleli, anche ramificati, con calici
sempre rivolti verso l'alto. Pertanto il
cuscino diventa sempre più grande e
folto. E' il più grande dei madreporari
del Mediterraneo; i suoi tessuti
contengono zooxantelle simbionti,
particolarmente visibili nelle colonie
bene illuminate che, infatti, sono di
colore verde. Poco si conosce circa la
riproduzione.
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Clathrina
coriacea
Spugna che forma incrostazioni
intrecciate e contorte, di aspetto
piatto o a cuscinetto. La colonia
raggiunge dimensioni di circa 10 cm di
diametro. È una specie abbastanza comune
nelle fessure e nelle cavità della
roccia, solitamente in acque molto
mosse. La colorazione è generalmente
biancastra.
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Clavelina
lepadiformis
Caratteristica Ascidia sociale del
Mediterraneo. Gli individui danno
origine ad una colonia in cui i singoli
zoidi sono collegati fra loro da uno
stolone. I singoli individui hanno forma
di clava e sono del tutto trasparenti.
In questo modo è possibile osservare
dall’esterno, tutte le strutture
interne. Gli individui possono
raggiungere un’altezza di 2-3 cm.. Si
nutre filtrando le particelle organiche
presenti in sospensione. Vive
solitamente appena sotto la linea di
marea, anche se è stata ritrovata a 50
metri di profondità.
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Cliona spp.
Spugne perforanti dalle piccole
dimensioni e dall'aspetto incrostante
che vivono all'interno delle
rocce. Formano minuscole camere di
perforazione nel substrato (forma alfa)
oppure fuoriescono parzialmente con
delle piccole papille (forma beta)
all'interno delle quali si apre
l'osculo. La colonia si presenta come
una massarella soffice e polposa la cui
forma, rotondeggiante o minutamente
ramificata, dipende dal foro in cui
vive. Queste particolari spugne vivono
all’interno della matrice rocciosa
perché possono disgregare il calcare per
mezzo di secrezioni acide.
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Condylactis
aurantiaca
Questo anemone vive infossato nei
fondali sabbiosi o detritici; sono
visibili solo i tentacoli di colore
verdastro e con punte violacee. La
bocca, al centro della corona di
tentacoli, è violacea. Il suo nome
comune è “Anemone dorato”. Tra i suoi
tentacoli si può trovare spesso un
piccolo gamberetto simbionte (Periclimenes
amethysteus) che è immune alle sue
cellule urticanti.
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Cymodocea nodosa
È una pianta superiore, che fa fiori
maschili e femminili, produce frutti, ed
è munita di foglie e radici. È molto
simile alla più nota Posidonia, da cui
si distingue per la minore dimensione
delle sue foglie, ed il colore verde più
chiaro. I fiori maschili sono rossi, con
un lungo peduncolo; i fiori femminili,
invece, sono protetti da una guaina alla
base delle foglie. I frutti sono
discoidali, del diametro di circa 1 cm.
È una pianta perenne. vive in fondali
sabbiosi in acque poco profonde; è molto
esigente per quanto riguarda la
luminosità, pertanto di solito non la si
trova a più di 10 metri di profondità.
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Cystoseira sp.
Appartiene al gruppo delle alghe brune,
ampiamente diffuse lungo i fondali
rocciosi a bassa profondità e ben
illuminati. Al genere Cystoseira
appartengono numerose specie, la cui
determinazione è piuttosto difficoltosa.
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Dictyota
dichotoma
Alga dal portamento eretto con tallo
nastriforme appiattito, tipicamente
ramificato dicotomicamente su di un
unico piano (da cui il nome della
specie) e in maniera regolare. Gli apici
sono arrotondati e generalmente bilobati.
Il tallo si fissa al substrato tramite
rizomi terminanti in un disco adesivo.Nel
periodo riproduttivo, sulle superfici
delle fronde, sono visibili gli organi
riproduttori in forma di piccoli puntini
scuri. Colonizza i substrati duri del
piano infra-circalitorale,. Comune in
acque calme e superficiali, rara a
grandi profondità. Spesso epifita su
altre alghe, la si ritrova sovente
associata a specie del genere
Dictyopteris. La colorazione varia dal
bruno al verde con forti iridescenze
azzurre lungo il margine del tallo
(visibili esclusivamente sott’acqua),
più evidenti durante il periodo
dell'accrescimento.
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Discodoris
atromaculata
Questo nudibranco è uno dei più noti nel
Mediterraneo, per la sua colorazione
bianca a macchie nere che gli é valsa il
nome di vacchetta di mare. Nella
porzione posteriore è ben evidente il
ciuffo branchiale esterno. I rinofori,
nella parte anteriore, sono tozzi e
lamellari. Può raggiungere i 15 cm di
lunghezza, si riproduce in autunno e
depone le uova in strutture a nastro di
colore biancastro. Una volta schiuse le
uova e dopo la metamorfosi, le vacchette
di mare rimangono strettamente legate
dal punto di vista alimentare ad una
spugna, la Petrosia ficiformis, di cui
si nutrono e su cui è facile ritrovarle.
La si ritrova su fondali rocciosi a
partire dai 5 m fino ai 50 m di
profondità.
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Dysidea avara
Spugna cornea dal corpo massiccio, di
forma lobata o tubulare. Si eleva di
alcuni centimetri rispetto al substrato
formando delle ramificazioni cilindriche
alla cui sommità si aprono gli osculi
esalanti. La superficie è ruvida e
spinosa per la presenza di conuli alti
4-6 mm in cui terminano le fibre di
spongina. Le fibre a loro volta formano
un sottile reticolo che conferisce alla
spugna un aspetto delicato. Vive
generalmente all'interno di grotte o su
fondi ad alghe coralline, da 20 a 70 m.
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Echinaster
sepositus
È conosciuto come stella rossa, per via
della sua colorazione molto vivace, ed è
uno degli asteroidei più noti. Il corpo
è piuttosto piccolo e da questo si
dipartono 5 braccia lunghe a sezione
circolare, di consistenza molle ma
ruvida. Come tutti gli asteroidei è una
specie dai movimenti molto lenti, si
ciba prevalentemente di spugne, di vermi
o di materiale in sospensione. Vive su
fondali rocciosi, detritici, a volte
anche su sabbia e fango o nelle praterie
di fanerogame marine, dalla superficie
fino ad oltre 250 m di profondità.
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Flabellia
petiolata
È comunemente nota come “Ventaglio di
mare”. È un’alga verde, con tallo
fogliaceo, tipicamente a forma di
ventaglio con margini ondulati o
sfrangiati negli esemplari più grossi.
Ha portamento eretto ed aderisce al
tramite un sottile e piccolo peduncolo,
fissato a sua volta ad un rizoma
orizzontale da cui si possono originare
più fronde. La Flabellia petiolata è
comune nei primi metri ma è stata
segnalata sino a -120 m.
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Flabellina
affinis
La parte più caratteristica di questo
nudibranco é sicuramente la presenza di
numerose appendici dorsali, le papille,
riunite in gruppi ed emergenti da brevi
appendici, disposte in numero di 6-9 per
ciascun lato. Questo gasteropode ha una
dieta estremamente specializzata, si
nutre infatti prevalentemente di idroidi
del genere Eudendrium. Questa
particolare associazione é resa
possibile dal fatto che il nudibranco é
del tutto immune dalle punture delle
nematocisti degli idroidi, anzi le
ingerisce, le accumula nelle papille
dorsali e le utilizza come strumento di
difesa.
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Geodya cydonium
Spugna dal corpo massiccio, di forma
variabile tra il globoso e il
circonvoluto (simile ad un cervello). La
superficie presenta delle sferule
silicee disposte a stella, tra le quali
le spicole assumono disposizione
radiale. Vive di norma su fondali
sabbiosi e melmosi, in grotte e su
banchi ricchi di sedimento grossolano a
20-25 m di profondità, più raramente sul
litorale roccioso profondo. Spesso è
epifitata da numerosi altri organismi
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Gobius cruentatus
Questo Gobide è conosciuto con il nome
di ghiozzetto boccarossa per la
caratteristica pigmentazione presente
sulle labbra. Lo si ritrova facilmente
nelle praterie di Zostera e di Posidonia
in acque aperte e si avvicina alla terra
durante la riproduzione. Può raggiungere
i 18 cm di lunghezza. Nonostante la sua
ampia diffusione poco si sa sulla sua
biologia
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Haliclona
mediterranea
Spugna in forma di placche massicce e
molli, ramificate o incostranti. Forma
dei tubuli simili a ciminiere di varia
altezza con osculo che si apre in
posizione terminale. I pori inalanti non
sono visibili. La consistenza è tenera e
friabile. La superficie é ruvida e
rugosa per la presenza di un reticolo
regolare di fibre aghiformi. Vive su
pareti rocciose ben illuminate, fondali
detritici, comune su fondali ad alghe
coralline, dai 15 ai 40 m di profondità.
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Halimeda
tuna
Alga verde il cui tallo,
fissato al substrato per mezzo di
sottili rizoidi, è formato da una serie
di dischetti sovrapposti, che la rendono
simile ad un minuscolo fico d’india, da
cui le deriva il nome comune di “Fico
d’India marino”. Il suo colore è verde,
ma può presentarsi biancastra a causa di
incrostazioni calcaree.Specie comune su
substrati rocciosi tra la superficie ed
i 70 metri di profondità. La
riproduzione sessuale avviene nello
stesso giorno per diverse popolazioni
della stesa età.
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Halocynthia
papillosa
Rappresenta una delle ascidie solitarie
più appariscenti del Mediterraneo. Il
corpo è cilindrico, allungato e
leggermente rigonfio al centro. Si fissa
con la parte inferiore al substrato e
presenta due sifoni ben evidenti nella
parte superiore, uno superiore inalante
(orale) e uno laterale esalante (anale).
I due sifoni presentano un collaretto
all'apertura relativamente alto,
portante una serie di setole scure molto
rigide. Quando i sifoni sono chiusi,
l'apertura assume la forma di una croce.
La tunica è di consistenza dura,
papillosa e ruvida al tatto. La
muscolatura è ben sviluppata, se
toccata, reagisce prontamente
contraendosi ed espellendo l'acqua.
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Hexaplex
trunculus
Gasteropode con conchiglia
tendenzialmente fusiforme, possiede
un’ampia apertura anteriore da cui
fuoriesce l’animale. La superficie
esterna é riccamente ornata da pieghe
longitudinali e bottoncini disposti
soprattutto sulla superficie superiore.
L’apertura ovale termina con un canale
sifonale ben evidente, ripiegato
posteriormente e dotato di un opercolo
corneo che serve da chiusura quando
l’animale si ritrae all’interno del
guscio, in caso di pericolo. È una
specie carnivora, si ciba
prevalentemente di carogne di pesci o di
altri animali. Non è difficile trovare
ammassi di decine di individui intenti a
nutrirsi. Hexaplex, insieme ad un altro
muricide, Stramonita haemastoma, si
riproduce da maggio a giugno. In questo
periodo, più individui si radunano e
depongono insieme le uova in strutture
biancastre e tubulari fissate a
substrato roccioso. In passato, da
questo gasteropode, così come da altri
murici, veniva estratta la porpora, un
famoso colorante utilizzato
nell’antichità per tingere gli indumenti
delle classi più abbienti.
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Hypselodoris
messiniensis
Molti nudibranchi sono caratterizzati da
una differente morfologia e colorazione
nelle varie fasi dello sviluppo. È il
caso di questo piccolo gasteropode, H.
messiniensis, che ha uno stadio
giovanile simile ad altre specie, uno
stadio adulto ben evidente e
riconoscibile ed infine uno stadio
senile con caratteristiche completamente
differenti, tanto che spesso i diversi
stadi vengono erroneamente considerati
tre differenti specie. Lo si ritrova su
popolamenti algali su fondi vicini alla
superficie, dove per mezzo della radula
(placca dotata di denti), raspa la
superficie delle rocce e delle alghe
nutrendosi soprattutto del film
batterico ed algale.
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Hypselodoris
tricolor
Molti nudibranchi mostrano associazioni
alimentari piuttosto strette. Questo
delicato nudibranco mostra per esempio,
nella sua dieta una predilizione per le
spugne. Si ritrova infatti spesso
associato a spugne del genere
Cacospongia. Si ritrova su fondi
rocciosi o detritici, fino a 50 m di
profondità. È ben riconoscibile per la
livrea riccamente colorata di blu
elettrico e per la presenza di strie
longitudinali gialle, bianche e arancio.
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Laurencia obtusa
Tallo eretto di forma piramidale. La
colorazione varia dal rosso vinaccio al
rosato, al giallognolo, al verde oliva.
Tipica del piano infralitorale, comune
su rocce vicino alla superficie in
luoghi moderatamente esposti, su
substrati fotofili, spesso epifita su
altre alghe (Cystoseira). La si ritrova
anche in profondità (soprattutto sulle
foglie di Posidonia), fino a 40 m.
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Lithophaga
lithophaga
Comunemente detto “Dattero di mare”, è
un mollusco bivalve; vive all’interno
delle rocce calcaree, dove scava una
nicchia, secernendo acidi, che viene
ampliata man mano che il mollusco si
accresce. Aderisce alla parete interna
del buco con i filamenti del bisso. È
comune e molto diffuso sulle coste
rocciose di tipo calcareo dell’infralitorale,
dalla superficie fino a 10- 15 metri di
profondità. Ha una crescita molto lenta;
raggiunge gli 8 cm di lunghezza, anche
se sono stati segnalati esemplari fino a
20 cm. Dato il particolare habitat di L.
lithophaga, il prelievo di questa specie
può avvenire solo mediante asportazione
della roccia che lo circonda,
distruggendo completamente la fauna e la
flora che su di essa crescono,
provocando, inevitabilmente, un enorme
danno alla roccia ed ai popolamenti
animali e vegetali ad essa associati. Il
danno arrecato, inoltre, è aggravato
dall’azione dei ricci che, brucando
sulla roccia desertificata, e nutrendosi
delle larve appena insediatesi,
impediscono la ricolonizzazione di
questi substrati che rimangono deserti
per decenni. Per questo motivo sono
vietati, oltre al prelievo, anche la
vendita, l’acquisto ed il consumo dei
datteri di mare.
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Lithophyllum sp.
Alghe rosse fortemente calcificata ed
incrostante, forma spesso grandi
prolificazioni a scaglie sovrapposte di
forma lamellare saldate insieme a
formare vasti cuscinetti compatti ma
fragili. Si fissa al substrato tramite
la porzione più piccola del lato
inferiore lasciando liberi i margini che
si aprono a ventaglio semicircolare.I
singoli talli raggiungono dimensioni di
20 cm, nelle zone di marea arrivano a
costituire una fascia compatta e
continua. Abbondante su fondi duri e ben
ombreggiati in prossimità della
superficie e su rocce e detriti fino a
60 metri di profondità. Nel Mediterraneo
è conosciuto con il nome di lichene di
mare e nella zona di risacca in
corrispondenza della aree rocciose è
responsabile delle cosiddette formazioni
a “trattoir”.
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Myriapora
truncata
Briozoo arborescente dall'aspetto
poroso, cespuglioso, ramificato
dicotomicamente in tutte le direzioni. I
rami a sezione cilindrica appaiono
troncati alle estremità e punteggiati
lungo tutta la superficie da minuscoli
pori che corrispondono alle aperture
degli zoidi. Per la colorazione e la
struttura della colonia, viene spesso
raccolto come corallo rosso, ben presto
però perde il colore trasformandosi in
un alberello bianco e delicato; questa
caratteristica gli è valso il nome di
“corallo degli sciocchi”. La colonia si
fissa al substrato per mezzo di un corto
e tozzo tronco non sempre visibile.
Rappresenta uno degli organismi più
tipici dei fondali rocciosi poco
illuminati. La riproduzione avviene fra
Febbraio e Marzo. Predilige le zone
d'ombra della costa rocciosa, lo si
ritrova in anfratti e sul fondo
all'entrata delle grotte, a partire da 1
m di profondità sino a 100 m di
profondità.
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Mytilus
galloprovincialis
Tra i bivalvi più noti, il mitilo è
conosciuto anche come cozza nera al Sud
e cozza muscolo al Nord. Rappresenta una
delle specie più conosciute sin
dall’antichità. In natura è diffusa e
molto comune lungo la zona di marea
delle coste rocciose, spesso in
associazione con alghe rosse tipo le
corallinacee. Si fissa normalmente a
qualunque superficie esposta ai moti di
marea, lo si ritrova così nei porti, su
gavitelli, corde e carene di
imbarcazioni.
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Octopus vulgaris
È sicuramente il cefalopode più
conosciuto. In Mediterraneo, soprattutto
nelle regioni meridionali, rappresenta
una parte importante della dieta. Deve
il suo nome dall’avere otto robusti
tentacoli, disposti intorno ad un capo
tozzo e globoso, al lato del quale
sporge un corto tubo, l’imbuto,
utilizzato per la propulsione e per
emettere l’inchiostro, in caso di
pericolo. Può raggiungere i 10 kg di
peso. Ogni tentacolo è dotato di una
fila di ventose utilizzate per la
predazione e per raccogliere sassi e
conchiglie con cui si nasconde. La bocca
è costituita da un becco corneo ed è
posta ventralmente al capo.Oscarella
lobularis (FOTO 42).Spugna dal
caratteristico colore violaceo, che la
rende perfettamente riconoscibile. È una
spugna incrostante che forma
rivestimenti a lobi arrotondati, morbidi
e vellutati al tatto, per l’assenza di
uno scheletro interno.Proprio la
mancanza di scheletro le permette di
riprodursi vegetativamente,
letteralmente “colando” sul substrato e
colonizzando nuove aree.
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Padina pavonia
Alga dal tallo eretto, dalla tipica
forma a ventaglio. La base del tallo é
corta e più o meno cilindrica. La parte
superiore é espansa, talvolta formata da
più lamine sovrapposte fra loro, con
bordi arrotolati. A volte costituisce
popolazioni numerosissime sugli scogli o
tra le praterie di Posidonia. Si
riproduce in estate e in questo periodo
tollera bene il riscaldamento delle
acque e la luce molto intensa, ma non
sopporta periodi prolungati di
emersione.
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Parablennius
zvonimiri
Blennide dal corpo liscio e privo di
squame, per questo viscido al tatto,
tanto che, come per tutte le congeneri,
gli è stato conferito il nome comune di
“bavose”. Diffusa in quasi tutto il
Mediterraneo, dove vive in acque poco
profonde, laddove la vegetazione risulta
ricca di alghe rosse, in particolare di
corallinacee. È una specie carnivora e
molto vorace, se disturbata si muove
rapidamente per brevi tratti,
rifugiandosi nelle fessure delle rocce.
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Paracentrotus
lividus (sx) Arbacia lixula (dx)
Vengono spesso ed impropriamente
chiamati rispettivamente “riccio
femmina” e “riccio maschio”. Sono fra le
specie più comuni dei fondali rocciosi
delle nostre coste. La colorazione è
violetto scuro con aculei marrone,
violetto o rossicci scuro nel
Paracentrotus, sempre nera nell’Arbacia.
Vivono da 0 a 80 metri di profondità,
comuni e molto diffusi su
pendii rocciosi esposti e su fondi
detritici. Si ritrovano a volte su
pendii rocciosi privi di vegetazione
proprio grazie all’azione di pascolo
condotta dagli stessi ricci.
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Parazoanthus
axinellae
Antozoo che forma colonie che si
estendono sul substrato dando origine a
polipi allineati lungo una base di
cenenchima incrostante, per lo più molto
ravvicinati fra loro. i singoli polipi
appaiono sottili, privi di strutture
scheletriche rigide e sono muniti di una
corona aborale costituita da 26-36
tentacoli retrattili, lunghi, lisci e
sottili. Abbastanza comune su pareti
sporgenti o a picco, in cavità poco
illuminate ed a forte idrodinamismo.
Presente anche su spugne (ad es.
Axinella) e ascidie (Microcosmus), fondi
coralligeni superficiali e profondi. Si
ritrova fino a 200 m di profondità.
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Peyssonnelia spp.
Alga incrostante a forma di piccolo
ventaglio, con tallo corto e laminare.
Si ritrova sia in vicinanza della
superficie che in zone molto in ombra
quali grotte ed anfratti. Nel
coralligeno é una specie molto
abbondante e, spesso, forma un tappeto
monospecifico che diventa un substrato
per l’insediamento di altri organismi.
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Pinna nobilis
È il più grande mollusco del
Mediterraneo, può raggiungere i 90-100
cm di lunghezza. Noto comunemente come
“Nacchera” o “Cozza pinna”. Vive
infossato in posizione verticale su
fondali sabbiosi e fangosi o tra le
praterie di Posidonia oceanica da pochi
metri fino a 100 m di profondità. Ha una
conchiglia molto fragile, di forma
triangolare, che, quando l’animale è
giovane, presenta sulla superficie
esterna numerose protuberanze sottili
simili ad aculei. Da adulto perde questi
aculei che lasciano il posto a delle
leggere squame. La colorazione esterna è
bruno marroncino con scaglie più chiare,
mentre l’interno è rossiccio lucente
madreperlaceo. Può raggiungere il metro
di altezza e i 30-40 cm di larghezza.
Vive su fondali sabbiosi del piano
infralitorale a partire da 3 metri di
profondità, in particolare è abbondante
all’interno e ai margini delle praterie
di fanerogame marine dove vive con la
parte inferiore infossata nel substrato
al quale si ancora per mezzo dei
filamenti del bisso. I filamenti di
bisso prodotti dalla Pinna nobilis per
ancorarsi al substrato, un tempo
venivano utilizzati come materiale
grezzo che, filato e lavorato, serviva
alla produzione di un costoso materiale
tessile, da cui si ricavavano tessuti
pregiati molto apprezzati dalla nobiltà
secolare ed ecclesiastica. L’intero
processo di produzione del bisso era
laborioso e richiedeva molte tappe di
lavoro, dalla raccolta e l’estrazione
alla pulitura e alla pettinatura fino al
filamento a mano, la tessitura e la
lavorazione a maglia. A causa della
pressione di pesca esercitata in questi
anni è considerata una specie a rischio
di estinzione ed oggi la Pinna nobilis è
una specie protetta, ed il suo prelievo
è vietato.
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Sabella
spallanzani
Polichete sedentario che vive
all’interno di un tubo composto da
sostanza mucosa impastata con le feci
dell’animale. La parte più appariscente
é l’apparato filtratore, costituito da
una serie di tentacoli detti radioli
(ciuffo branchiale). Il ciuffo
branchiale è variopinto e striato, o, in
alcuni casi, interamente bianco.
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Schizobrachiella
sanguinea
Briozoo che forma colonie di aspetto
variabile, dà origine infatti ad
incrostazioni unilaminari o
multilaminari e parzialmente erette. A
volte le lamine si possono richiudere
formando colonie apparentemente tubulari
o a forma di campana. La colonia può
raggiungere le dimensioni di alcuni
decimetri, la colorazione è generalmente
rossa o arancione più o meno scuro. A
volte forma un colletto alla base delle
alghe. Vive su substrati duri di varia
natura, da 10 a 50 m di profondità.
Comune sui gavitelli, catene e sulla
chiglia delle barche.
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Scorpaena sp.
Questo scorfano, come tutti i membri
della famiglia degli scorpenidi, è
caratterizzato da un corpo dall’aspetto
robusto più o meno compresso e testa
molto grossa ornata di spine dure, in
particolare sugli opercoli. La pinna
dorsale è dotata anteriormente di raggi
appuntiti e veleniferi. Tutti gli
scorpenidi sono pesci di fondo,
sedentari, predatori solitari e
pazienti, rimangono immobili confidando
nella capacità di mimetismo
del mantello. Durante un’immersione è
difficile osservarli e di solito li si
nota solamente quando si muovono per
allontanarsi spaventati.
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Serpula
vermicularis
Tubo con sezione trasversale rotonda o
triangolare e carene dentellate
longitudinali evidenti (5-7), di queste
la mediana è solitamente più marcata.
Aderente al substrato, se ne distacca
nella porzione terminale. Il ciuffo
branchiale è bilobato e costituito da
30-40 filamenti di aspetto piumoso
riuniti da una membrana alla base. Lo si
ritrova su fondali duri sia rocciosi sia
detritici e comune nel coralligeno, da
pochi metri fino a 1800 m di profondità.
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Sphaerechinus
granularis
Chiamato anche riccio reale o di
prateria, questo echinoderma ha un
guscio sferico, robusto ed ornato di
spine tozze e corte. Ha una colorazione
tipicamente violacea con le estremità
delle spine bianche. Il guscio raggiunge
i 13 cm di diametro. Si nutre di alghe e
detriti vari, predilige i rizomi e le
radici di Posidonia.
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Spirastrella
cunctatrix
Demospongia fortemente incrostante,
forma placche aderenti al substrato di
consistenza compatta e rugosa al tatto.
Su tutta la colonia sono ben evidenti
gli osculi dai quali si ripartono
diversi canali turgidi e duri. La
colorazione varia tra il rosso e
l’arancio. Predilige di solito ambienti
sciafili a media profondità.
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Ulva sp.
Tallo a forma di lamina fogliacea, dall'
aspetto plastificato, formato
inferiormente da un picciolo basale
spesso, di consistenza cartilaginosa e
coriacea, e superiormente da una lamina
sottile e irregolarmente lobata e
frastagliata, provvista di sottili
dentelli marginali osservabili ad
ingrandimento. Specie presente tutto
l'anno, con massimo sviluppo in
primavera e in estate. Se presente in
grandi quantità é indice di
eutrofizzazione o di alterazione
ambientale. Cresce rigogliosa in grandi
gruppi, a volte isolata o in ciuffi,
talvolta si unisce alle alghe del genere
Enteromorpha. Specie tipica dei fondoli
rocciosi dalla superficie sino a 10 m di
profondità. Cresce libera anche sui
fondi molli. Predilige i luoghi
riparati, con l’esposizione al moto
ondoso, infatti, si osserva una
riduzione delle dimensioni del tallo.
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